1984 TV culto, quanto mai attuale, fu fortemente voluto da Steve Jobs ed ebbe un impatto eccezionale sui telespettatori americani tant'è che molti di loro lo ricordano ancora oggi.
1984 fu creato dall'agenzia Chiat/Day e diretto dal Ridley Scott, già regista di Alien e Blade Runner, fu mandato in onda una sola volta in TV il 24 Gennaio 1984 durante il terzo quarto della finale di Super Bowl.
Blog dedicato allo sviluppo personale articoli, libri su come migliorare se stessi, con giochi di logica indovinelli e test intelligenza
Il discorso dello schiavo
Un video cha aiuta a pensare. "Il discorso tipico dello schiavo" di Silvano Agosti regista, sceneggiatore, scrittore e poeta bresciano; è una feroce critica alla nostra società, un'istantanea mortificante dell'uomo che vive tra la fine XX secolo e inizio XXI. Ricordo che una targa "il lavoro rende liberi" (Arbeit macht frei), era posta sarcasticamente all'ingresso del campo di concentramento di Auschwitz.
Perché lo schiavo non è tanto quello che ha la catena al piede
quanto quello che non è più capace di immaginarsi la libertà.
Silvano Agosti pone non solo l'accento sul tragica assuefazione dell'uomo al lavoro che sempre più lo priva della dignità di vivere e tuttavia si trova inconsapevolmente a difendere e ringraziare il sistema che lo opprime. Senza il lavoro e la conseguente monetizzazione le persone non sono in grado di fare progetti, avere una famiglia, una casa dedicarsi alle persone o a fare le cose che gli piacciono. Il lavoro nobilita l'uomo si diceva una volta. Peccato che i nobili non sapessero cosa fosse il lavoro...
La foresta ha gl'occhi - Quante facce vedi?
In questa stampa "The forest has eyes" di Bev Doolittle del 1984 ritrae un cowboy che col suo cavallo e un cavallo da soma sta attraversando un torrente in secca che segna l'ingresso nel territorio di indiani ostili. Qualcosa di inquietante si nasconde nella foresta, tra i rami secchi, le foglie, le rocce che lo circondano. La sua vita dipende dalla sua capacità di vedere le facce nascoste.
9 pregiudizi della mente - La distorsione della realtà
Abbiamo già parlato in precedenza di un altro meccanismo di distorsione della realtà conosciuto come Effetto Rashomon nel quale le persone coinvolte in un omicidio raccontano un versione differente dei fatti.
La mente umana è uno dei più straordinari congegni conosciuti al mondo, se dovessimo fare un parallelo con il mondo dell'informatica; per creare una simulazione parziale del suo funzionamento servirebbero quasi centomila microprocessori di ultima generazione.
Nonostante questa complessità il cervello umano presenta diversi punti critici dovuti alla tendenza ad avere pregiudizi cognitivi: percepiamo una distorsione della realtà.
6 modi per concentrarsi. STOP al multitasking!
Il multitasking è la capacità di fare più cose contemporaneamente ma come visto in un studio della Stanford University questa capacità porta a distrarsi anche quando non si dovrebbe.
Molto spesso si crede erroneamente che fare più cose contemporaneamente migliori la produttività.
Ma non è così.
Nella peggiore delle ipotesi facendo una cosa per volta si fa qualcosa di meno ma di qualità superiore e non si rischia di incappare in errori che ci obbligano a ricominciare daccapo.
Probabilmente seguendo i consigli elencati sotto i primi giorni si avrà la sensazione di essere un criceto che corre a vuoto sulla ruota. Ma in breve tempo i risultati si faranno sentire e la qualità della vita non solo lavorativa cambierà.
6 modi per concentrarsi; aggiungendone, volendo, 1 al giorno per 6 giorni.
1) Organizza e separa il lavoro. Per prima cosa inizia raggruppando i lavori simili come: "lavoro d'ufficio", "posta", "pianificazione" e "lista di cose da fare". Tieni separati i compiti online con quelli offline.
Ad esempio se devi rispondere a delle e-mail non rispondere ogni volta che ti arriva un nuovo messaggio ma leggi e rispondi alle e-mail a intervalli prefissati e regolari. Non ti preoccupare se non conosci quel è l'intervallo giusto per te, con l'esperienza lo capirai.
2) Valuta il tempo necessario per portare a termine un compito, e quanti compiti mancano al termine. Molte persone stendono la propria lista senza sapere quanto tempo impiegheranno per concludere ciascun compito. Se non sai quanto tempo impieghi a concludere un compito di routine questo potrebbe significare un problema più ampio.
Una volta che saprai il tempo impiegato da ogni compito allora sarai in grado di pianificare la giornata con precisione. Ogni volta che completerai la lista giornaliera delle cose da fare rafforzerai positivamente l'immagine interiore di una persona che sa come fare le cose.
3) Fai che la lista delle cose da fare (to.do list) sia la cosa più importante da fare. La to-do list dev'essere la prima cosa da fare la mattina oppure l'ultima cosa da fare la sera per il giorno dopo. Metti come primi punti della lista le cose più urgenti o più sgradevoli in modo da togliertele di torno il prima possibile.
Procrastinare le cose che odi di più fino a fine giornata, significa spesso non portarle al termine e farle diventare un'urgenza del giorno dopo. Eliminandole subito eviterai che si vadano a sommare a eventuali emergenze improvvise, normali nella vita di tutti i giorni.
4) Disinnesca le distrazioni. Non serve dirlo. è compito tuo eliminare le distrazioni che ti circondano. La postazione di lavoro deve essere simile a una specie di santuario.
Evita di salterellare qua e là per il web, scambiare messaggi su facebook o sms. O andare a prendere l'ennesimo caffè. Rimani seduto finché non hai finito il lavoro; alla fine della giornata sarai stupito di quando lavoro in più avrai fatto nello stesso tempo.
5) Metti il cartello "Torno Subito" alla finestra, alla porta, alla vostra postazione. In modo da segnalare a chi vi sta intorno di rispettare la vostra concentrazione e il vostro silenzio. A volte le distrazione non è colpa nostra se stai prestando aiuto a qualcuno vicino. Non permettere che la mancanza di pianificazione di qualcun'altro diventi un caso di emergenza per te. Almeno se non è davvero urgente.
6. Delega. Non esitare a chiedere aiuto a qualcuno quando hai veramente bisogno. A volte ci ritroviamo a fare più cose contemporaneamente perché stiamo cercando di svolgere in un giorno i lavoro di più giorni.
Ci vuole fiducia a delegare il lavoro a qualcun'altro, soprattutto le prime volte, ma avvalendosi dell'aiuto di qualcun'altro è possibile concentrarsi là dove ce n'è più bisogno.
I risultati sono definiti da come vengono spese le giornate di lavoro. Se si cerca di fare troppe cose, si corre il serio rischio di non ottenere i risultati voluti. Ogni giorno concentrati su un compito per volta. Rimarrai sorpreso quando non ci sarà più niente di arretrato.
Chris.
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Molto spesso si crede erroneamente che fare più cose contemporaneamente migliori la produttività.
Ma non è così.
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1) Organizza e separa il lavoro. Per prima cosa inizia raggruppando i lavori simili come: "lavoro d'ufficio", "posta", "pianificazione" e "lista di cose da fare". Tieni separati i compiti online con quelli offline.
Ad esempio se devi rispondere a delle e-mail non rispondere ogni volta che ti arriva un nuovo messaggio ma leggi e rispondi alle e-mail a intervalli prefissati e regolari. Non ti preoccupare se non conosci quel è l'intervallo giusto per te, con l'esperienza lo capirai.
2) Valuta il tempo necessario per portare a termine un compito, e quanti compiti mancano al termine. Molte persone stendono la propria lista senza sapere quanto tempo impiegheranno per concludere ciascun compito. Se non sai quanto tempo impieghi a concludere un compito di routine questo potrebbe significare un problema più ampio.
Una volta che saprai il tempo impiegato da ogni compito allora sarai in grado di pianificare la giornata con precisione. Ogni volta che completerai la lista giornaliera delle cose da fare rafforzerai positivamente l'immagine interiore di una persona che sa come fare le cose.
3) Fai che la lista delle cose da fare (to.do list) sia la cosa più importante da fare. La to-do list dev'essere la prima cosa da fare la mattina oppure l'ultima cosa da fare la sera per il giorno dopo. Metti come primi punti della lista le cose più urgenti o più sgradevoli in modo da togliertele di torno il prima possibile.
Procrastinare le cose che odi di più fino a fine giornata, significa spesso non portarle al termine e farle diventare un'urgenza del giorno dopo. Eliminandole subito eviterai che si vadano a sommare a eventuali emergenze improvvise, normali nella vita di tutti i giorni.
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5) Metti il cartello "Torno Subito" alla finestra, alla porta, alla vostra postazione. In modo da segnalare a chi vi sta intorno di rispettare la vostra concentrazione e il vostro silenzio. A volte le distrazione non è colpa nostra se stai prestando aiuto a qualcuno vicino. Non permettere che la mancanza di pianificazione di qualcun'altro diventi un caso di emergenza per te. Almeno se non è davvero urgente.
6. Delega. Non esitare a chiedere aiuto a qualcuno quando hai veramente bisogno. A volte ci ritroviamo a fare più cose contemporaneamente perché stiamo cercando di svolgere in un giorno i lavoro di più giorni.
Ci vuole fiducia a delegare il lavoro a qualcun'altro, soprattutto le prime volte, ma avvalendosi dell'aiuto di qualcun'altro è possibile concentrarsi là dove ce n'è più bisogno.
I risultati sono definiti da come vengono spese le giornate di lavoro. Se si cerca di fare troppe cose, si corre il serio rischio di non ottenere i risultati voluti. Ogni giorno concentrati su un compito per volta. Rimarrai sorpreso quando non ci sarà più niente di arretrato.
Chris.
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Esercizi per fare il saluto vulcaniano...
Per ricordare un grandissimo personaggio scoparso oggi Leonard Nimoy all'età di 83 anni riporto gli esercizi su come fare una delle sue grandi invenzioni il saluto vulcaniano!
Lo ammetto appartengo a quel gruppo di persone che hanno difficoltà a fare il saluto vulcaniano di lunga vita e prosperità così dopo anni di frustanti tentativi ho cercato degli esercizi per slegare quella parte della mano che si ostina a non rispondere al mio comando. Ma per fortuna ho trovato e tradotto una simpatica guida su come fare il saluto.
1. Scegliete la mano che preferite, apritela tendendo il dorso verso di voi e le dita strette come nella foto
2. Creare una V. Il mignolo e l'anulare devono stare attaccati così come l'indice e il medio inizialmente per alcuni sarà difficile da fare quindi non mollate ci vuole allenamento.
3. Estendere il pollice dalla coppia indice-medio in modo da formare una L. Se la distanza tra l'anulare e il medio è rimasta invariata siamo riusciti a fare il saluto di Spock in caso contrario potete aiutarvi mettendo un pezzo di legno o una moneta tra il medio e l'anulare per mezz'ora al giorno. :)
Ora cercate qualche fan di Star Trek (Trekkie) e estendete il braccio a lato del corpo, avvicinate la mano alla testa, mentre pronunciate la frase "Lunga vita e prosperità" salutate alla vulcaniana. Se il Trekkie non riderà di voi ce l'avrete fatta.
Ricordate che ci vuole pratica e come dicono gli anglosassoni "repetition is mother of all skills", la ripetizione e la madre di tutte le abilità. Quindi non mollate. Ma se proprio volete la vita facile su Thinkgeek è disponibile una "spugna"... ;-)
Lunga vita e prosperità
Chris.
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Chris.
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Nomofobia: ansia e attacchi di panico senza il cellulare
Il termine nomofobia deriva dall'inglese "no-mobile" più il suffisso fobia è stato inventato nel 2008 per definire una psicopatologia che consiste nella paura di restare disconnessi dalla grande rete.
Negli ultimi anni i ricercatori di mezzo mondo si sono interessati alla relazione sempre più stretta che lega le persone ai dispositivi cellulari e soprattutto ai dispositivi come smartphone e tablet in grado di connettersi a internet.
Le persone affette da nomofobia hanno paura di rimanere scollegate dalla rete tanto da accusarne fisicamente gli effetti: ansia, attacco di panico, vertigini, tremori, tachicardia, sudori freddi e persino la nausea.
Come sapere se sei a rischio?!
Se hai paura di rimanere senza credito, ti porti dietro un caricabatterie, una batteria di riserva, una carta prepagata di emergenza o una secondo smartphone nel dovesse essere rubato, o rompersi e essere smarrito; allora iniziate a preoccuparvi!
Prendo un estratto illuminante del testo "Il Tutto è falso", di Giorgio Gaber che descrive quanto la tecnologia sta cambiando e condizionando il nostro modo di vivere. Trovate il brano e il testo completo sul nostro canale YouTube di Giochicreativi.
Ora un divertentissimo spot pubblicitario francese de La Trèfle che sta spopolando nel web. Fino a che punto la tecnologia entrerà nella nostra vita? La carta è davvero superata? Può essere sostituita in tutti i casi?
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[...]
Non a caso la nostra coscienza
ci sembra inadeguata
quest'assalto di tecnologia
ci ha sconvolto la vita.
Forse un uomo che allena la mente
sarebbe già pronto
ma a guardarlo di dentro
è rimasto all'ottocento.
Il tutto è falso
il falso è tutto.
Io
che non riesco più a giudicare
non so neanche che cosa dire
della mia solitudine.
Guardo
con il mio telecomando
e mi trovo in mezzo al mondo
e alla sua ambiguità.
[...]
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Illusione della maschera cava
La maschera cava |
Come già visto nel post l'universo ci sorride, qualcosa dentro la nostra testa ha la tendenza a farci vedere volti anche dove non ci sono.
Le persone sane vengono ingannate dall'illusione ottica conosciuta come la "maschera cava"(a sinistra) al contrario delle persone che soffrono di schizofrenia che non cadono in questo inganno visivo perché le aree sensoriali del cervello funzionano in modo differente.
Quando le persone guardano la maschera cava hanno l'impressione di vedere la faccia concava, la parte posteriore della maschera, come se fosse una faccia convessa vista di fronte.
Come vedremo nel video "Illusione della maschera di Charlie Chaplin" questa illusione è dovuta a un meccanismo del nostro cervello che cerca di dare un senso a ciò che vede. Trovare un punto di unione tra ciò che vede (elaborazione bottom-up); con quello che si aspetta di vedere (elaborazione top-down).
Il processo top-down del cervello ha immagazzinato al suo interno dei modelli di ricordi. Questi modelli nella nostra testa hanno delle facce che escono ogni volta che vediamo qualcosa di simile a un volto: ma può portare a i ignorare dei segnali visivi come ombre, curve o altri tipi di informazioni che posso indicare che siamo di fronte esattamente il contrario.
L'illusione funziona soltanto per le facce e non è applicabile ad altri tipi di oggetti, è talmente potente che il cervello di fronte a questa ambiguità tende, anche se di fronte alla dimostrazione della realtà a vedere la faccia come fosse convessa.
Gli schizofrenici comunque non sono gli unici a vedere la faccia concava, anche in casi di soggetti ubriachi drogati o sotto l'effetto di farmaci l'illusione viene meno.
L'esperimento
Due ricercatori Danai Dima e Jonathan Roiser della University College di Londra hanno cercato di capire perché le persone schizofreniche non vengono ingannate da quella illusione ottica. 13 soggetti affetti da schizofrenia e 16 soggetti sani sono stati monitorati con uno scanner che misura l'attività del cervello mentre gli venivano mostrate immagini tridimensionali di volti concavi e convesse; il risultato è che solo i pazienti schizofrenici hanno riferito di aver visto facce concave.
Per capire meglio il fenomeno basta vedere il video sottostante dove per la prima volta Richard Gregory, professore di neuropsicologia all'Università di Bristol descrive l'importanza dell'esperienza pregressa nella percezione visiva.
Illusione ottica della maschera di Charlie Chaplin
E voi cosa vedete? (a me non è ancora riuscito vedere la faccia concava)
L'universo ci sorride
Qualche giorno fa la Nasa ha pubblicato la foto dell'ammasso di galassie SDSS J1038 + 4849 scattata dal telescopio spaziale Hubble.
Illusione Ottica
Il nostro cervello tende a vedere facce ovunque cioè a antropoformizzare le forme. Così i due occhi in realtà sono galassie molto luminose e il sorriso è dovuto a un effetto chiamato lente gravitazionale anche noto come Anello di Einstein.
Gli ammassi di galassie esercitano una potente attrazione gravitazionale che distorce lo spazio-tempo intorno a loro. Ma a noi interessa più l'illusione ottica che gli oggetti posti in un determinano modo generano nella nostra mente.
Se non siete convinti di questo provate a vedere queste illusioni ottiche
Giochicreativi su facebook
Ciao a tutti vi comunico che da oggi giochicreativi ha una nuova pagina su facebook potete aderire cliccando nel box affianco oppure seguendo il link. Giochicreativi.com il lato ludico dell'intelligenza
Effetto Rashomon - La verità relativa
A tutti sarà capitato di trovarsi in disaccordo su delle esperienze condivise con altre persone. E' andata così no è andata in quest'altro modo. Tu non ricordi bene, tu menti ecc.
Discussioni su fatti che ognuno ricorda in modo diverso. Fino ad arrivare all'impossibilità di riconoscere una verità univoca condivisa da tutti. E se la verità non fosse assoluta ma relativa?
Cos'è l'effetto Rashomon?
Questa soggettività nello descrivere la realtà nella psicologia della testimonianza viene definita come effetto Rashomon nome che deriva dal film diretto da Akira Kurosawa nel 1951 premiato con l'Oscar come miglior film straniero e vincitore del Premio della Critica di Venezia. Dove i testimoni di un omicidio descrivono i fatti i modo diverso e contradditorio. Chi di loro ha ragione? Chi dice la verità? Chi mente? Tutti mentono o tutti dicono una verità? Da cosa deriva la distorsione della realtà?
Possiamo definire l'effetto della soggettività della percezione per cui gli osservatori di un evento sono in grado di produrre sostanzialmente versioni diverse ma ugualmente verosimili. Ovvero possiamo osservare che in luogo a una vicenda ci sono tante differenti realtà; quanti sono coloro che hanno partecipato al fatto.
Ma com'è possibile questo fenomeno?
Siamo portati a pensare in modo erroneo che un fatto sia o vero o falso ma spesso il vero o falso viene costruito su delle basi soggettive. Soggettive appunto, diverse da individuo a individuo che interpreta il fatto in modo diverso dagli altri. In base all'intensità emotiva del momento alle esperienze maturare e altri fattori fisici e percettivi come la prospettiva, l'angolazione, il rumore di fondo che possono in qualche modo condizionare l'esperienza.
Rashomon un capolavoro della Settima Arte (la trama)
Un monaco, un boscaiolo e un passante si riparano dalla pioggia battente sotto Rashomon (in giapponese: la porta nelle mura difensive) una porta in rovina che conduce alla città di Kyoto. Il monaco visibilmente sconvolto comincia a raccontare la storia di un omicidio. Un famigerato brigante di nome Tajomaru ha ingannato, legato e ucciso un samurai e abusato di sua moglie. Una storia come tante altre per l'epoca se non fosse che non esiste un'unica versione dei fatti. La versione del brigante, della moglie del samurai e dello spirito del samurai evocato attraverso un medium sono discordanti. A queste tre diverse versioni se ne aggiunge una quarta di un boscaiolo anch'essa sospetta non attendibile e contrastante con le altre. Chi di loro ha ragione?
Il Film
Per chi non l'ha mai visto condivido la prima parte di sei del film che ho trovato su youtube. Vi consiglio di guardarlo forse la prossima volta che vi troverete in disaccordo in una discussione con qualche vostro amico riguardo un avvenimento in comune magari non vi sta mentendo ma si sta manifestando l'effetto Rashomon.
Altri effetti psicologici
Discussioni su fatti che ognuno ricorda in modo diverso. Fino ad arrivare all'impossibilità di riconoscere una verità univoca condivisa da tutti. E se la verità non fosse assoluta ma relativa?
Tutto è relativo. Prendi un ultracentenario che rompe uno specchio: sarà ben lieto di sapere che ha ancora sette anni di disgrazie. (Albert Einstein)
- Cos'è l'effetto Rashomon?
- Ma come è possibile questo fenomeno?
- La trama di un capolavoro della Settima Arte
- Il Film
- Altri effetti psicologici
Cos'è l'effetto Rashomon?
Questa soggettività nello descrivere la realtà nella psicologia della testimonianza viene definita come effetto Rashomon nome che deriva dal film diretto da Akira Kurosawa nel 1951 premiato con l'Oscar come miglior film straniero e vincitore del Premio della Critica di Venezia. Dove i testimoni di un omicidio descrivono i fatti i modo diverso e contradditorio. Chi di loro ha ragione? Chi dice la verità? Chi mente? Tutti mentono o tutti dicono una verità? Da cosa deriva la distorsione della realtà?
Possiamo definire l'effetto della soggettività della percezione per cui gli osservatori di un evento sono in grado di produrre sostanzialmente versioni diverse ma ugualmente verosimili. Ovvero possiamo osservare che in luogo a una vicenda ci sono tante differenti realtà; quanti sono coloro che hanno partecipato al fatto.
Ma com'è possibile questo fenomeno?
Siamo portati a pensare in modo erroneo che un fatto sia o vero o falso ma spesso il vero o falso viene costruito su delle basi soggettive. Soggettive appunto, diverse da individuo a individuo che interpreta il fatto in modo diverso dagli altri. In base all'intensità emotiva del momento alle esperienze maturare e altri fattori fisici e percettivi come la prospettiva, l'angolazione, il rumore di fondo che possono in qualche modo condizionare l'esperienza.
Rashomon un capolavoro della Settima Arte (la trama)
Un monaco, un boscaiolo e un passante si riparano dalla pioggia battente sotto Rashomon (in giapponese: la porta nelle mura difensive) una porta in rovina che conduce alla città di Kyoto. Il monaco visibilmente sconvolto comincia a raccontare la storia di un omicidio. Un famigerato brigante di nome Tajomaru ha ingannato, legato e ucciso un samurai e abusato di sua moglie. Una storia come tante altre per l'epoca se non fosse che non esiste un'unica versione dei fatti. La versione del brigante, della moglie del samurai e dello spirito del samurai evocato attraverso un medium sono discordanti. A queste tre diverse versioni se ne aggiunge una quarta di un boscaiolo anch'essa sospetta non attendibile e contrastante con le altre. Chi di loro ha ragione?
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Indovinello - Le pulizie in soffitta
Per chi sente odore di Primavera ecco un super indovinello di pensiero laterale. Era una Primavera di tanto tempo fa e due sorelle Marta e Katia decisero che era giunto il momento di rassettare la soffitta. Salirono le scale armate di stracci, scope e secchi, aprirono la botola della soffitta ed entrarono...
Ormai è sera e dopo ore e ore a rimuovere ragnatele e spazzare uscirono dalla soffitta. Marta aveva la faccia sporca mentre Katia aveva la faccia pulita. Entrambe si lavarono le mani, però solo Katia si lavò la faccia prima di andare a cena.
Come mai Marta non si lavò la faccia?
Un aiutino?
Le due sorelle non avevano specchi in casa. Katia si lavò la faccia perché vide Marta con la faccia sporca. Mentre Marta non se la lavò (la faccia) perché vista Katia con la faccia pulita; così pensò di averla pulita anche lei.
Altri indovinelli:
Stephen Hawking - IA porterà alla fine del genere umano!?
Stephen Hawking astrofisico e matematico inglese ideatore della Teoria del Big Bang e dei Buchi Neri, da tempo affetto da SLA, durante un'intervista della BBC riguardo alla nuova tecnologia Intel che aiuta le persone disabili o affette da terribili malattie limitanti, a comunicare grazie all' utilizzo di un software di intelligenza artificiale che impara e suggerisce le parole desiderate, ha lanciato un allarme sul pericolo di questa tecnologia.
L'intelligenza artificiale secondo Stephen Hawking potrebbe portare alla fine dell'umanità. I rapidi progressi dell'informatica e della robotica in direzione dell'intelligenza artificiale se paragonati alla lenta evoluzione degli esseri umani potrebbero presto diventare una seria minaccia per il mondo così come lo conosciamo. L'umanità potrebbe a un certo punto non riuscire più a competere con le macchine e rischierebbe di essere cancellata, o meglio sostituita da una coscienza digitale.
Guarda cosa è in grado di fare con Q20 gioco di intelligenza artificiale...
Nei Film di fantascienza
Chi si ricorda dei film 2001 Odissea nella spazio nella quale l'intelligenza artificiale decide che l'equipaggio è diventato inutile e pericoloso. O War Games che minaccia di scatenare la Terza Guerra Mondiale. Oppure Terminator, cyborg intelligente costruito da computer a immagine e somiglianza dell'uomo per sterminarlo. E ancora Hardware Mark 13 dove gli uomini costruiscono robot intelligenti per uccidere altri uomini.
400 scienziati tra cui lo stesso Hawking hanno sottoscritto una lettera che afferma l'importanza di tenere sotto controllo lo sviluppo dell'Intelligenza Artificiale e di pensarci bene prima di costruire macchine in grado di sfruttarla appieno.
Perché, quello che noi siamo e abbiamo oggi è il frutto di quello che l'intelligenza umana è riuscita a creare nel bene e nel male. Ma non è possibile prevedere cosa accadrà quando a prendere le decisioni e a metterle in atto sarà l'intelligenza artificiale.
Voi cosa ne pensate?
Link Utili:
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Omicidio a Londra!
Il Signor Felice Rossi, sfogliando la cronaca nera di un giornale legge ad alta voce: "Londra: italiana vacanza fatale". E prosegue leggendo "La signora Maria Neri, mentre soggiornava in un albergo di Londra con il marito, cade accidentalmente dal 2° piano. Inutile l'intervento dei soccorsi muore durante la corsa in ospedale...".
Pur non conoscendo la vittima. So chi è l'omicida! Esclama Rossi.
Come fa il Signor Rossi a saper che la Signora Neri è stata assassinata e sapere chi è l'assassino?
Rossi lavora nell'agenzia di viaggi dove l'assassino, il Signor Neri ha prenotato i biglietti per Londra. Due biglietti per l'andata e uno solo per il ritorno. Come mai il Signor Neri era sicuro che sarebbe servito un solo biglietto per il ritorno?
Altri indovinelli:
L'enigma dei cinque uomini...
Tanto per stimolare il pensiero laterale ecco un enigma non troppo difficile...
I cinque uomini
Cinque uomini stanno scendendo lungo un tortuoso sentiero di montagna. Quando improvvisamente comincia a piovere.Quattro di loro, per bagnarsi il meno possibile accelerano il passo. Il quinto, invece, non fa alcuno sforzo per andare più veloce. Nonostante la pioggia è l’unico a rimanere asciutto mentre gli altri quattro sono sempre più fradici. Alla fine raggiungono la loro destinazione insieme.
Sapete dire Perché?
Il quinto uomo non si è bagnato perché era morto ed ermeticamente sigillato dentro una bara
Altri indovinelli di pensiero laterale
Il cane allo specchio (Il riflesso di sé)
Mi sono imbattuto in una parabola scritta da Bruno Ferrero, che mostra come l'immagine interna di sé viene riflessa nel mondo in cui viviamo e come può condizionare in modo negativo o positivo la nostra vita.
La storia narra di un transfert ed è piena di risvolti psicologici...
Il cane allo specchio
In psicologia il transfert è un meccanismo inconscio che tende a spostare schemi di pensiero di situazioni significative vissute in passato e traslarle in situazioni attuali. Il cane quando vide tutti quei cani adottò automaticamente un atteggiamento ostile perché in passato era stato coinvolto in una situazione di conflitto.
E solo la consapevolezza di questo gli avrebbe evitato di combattere contro i fantasmi presenti nella sua mente ed evitare di farsi del male. Questa parabola spiega come un pregiudizio o un preconcetto definiscono il mondo che ci circonda. Noi vediamo, ciò che crediamo.
Il Buddha
I due cani e lo specchio
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La storia narra di un transfert ed è piena di risvolti psicologici...
Il cane allo specchio
Vagabondando qua e là, un grosso cane finì in una stanza in cui le pareti erano dei grandi specchi. Così si vide improvvisamente circondato da cani. Si infuriò, cominciò a digrignare i denti e a ringhiare.
Tutti i cani delle pareti, naturalmente fecero altrettanto, scoprendo le loro minacciose zanne. Il cane cominciò a girare vorticosamente su se stesso per difendersi contro gli attaccanti, poi latrando rabbiosamente si scagliò contro uno dei suoi presunti assalitori.
Finì a terra tramortito e sanguinante per il tremendo urto contro lo specchio…
Avesse scodinzolato in modo amichevole una sola volta, tutti i cani degli specchi l’avrebbero ricambiato. E sarebbe stato un incontro festoso.
In psicologia il transfert è un meccanismo inconscio che tende a spostare schemi di pensiero di situazioni significative vissute in passato e traslarle in situazioni attuali. Il cane quando vide tutti quei cani adottò automaticamente un atteggiamento ostile perché in passato era stato coinvolto in una situazione di conflitto.
E solo la consapevolezza di questo gli avrebbe evitato di combattere contro i fantasmi presenti nella sua mente ed evitare di farsi del male. Questa parabola spiega come un pregiudizio o un preconcetto definiscono il mondo che ci circonda. Noi vediamo, ciò che crediamo.
Il Buddha
Tutto ciò che siamo è un riflesso di quello che abbiamo pensato.Esiste un'altra variante attribuita a Buddha...
La mente è tutto.
Quello che pensiamo diventiamo.
I due cani e lo specchio
Si racconta la storia di due cani, che, in momenti diversi, entrarono nella stessa stanza. Uno ne uscì scodinzolando, l’altro ne uscì ringhiando. Una donna li vide e, incuriosita, entrò nella stanza per scoprire cosa rendesse uno felice e l’altro così infuriato.
Con grande sorpresa scoprì che la stanza era piena di specchi. Il cane felice aveva trovato cento cani felici che lo guardavano, mentre il cane arrabbiato aveva visto solo cani arrabbiati che gli abbaiavano contro.
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Firewalking: l'arte di camminare sul fuoco...
Per esperienza personale posso garantirvi che la pirobazia - è così che si chiama - è una pratica tutt'altro che impossibile...
Con questo non voglio dire di trasformare il giardino o il tappeto di casa vostra in una pista di carboni ardenti...
Altresì se volete provare ( cosa che vi consiglio caldamente :) l'emozione di "camminare sul fuoco" iscrivetevi a qualche corso di firewalking dove avrete la supervisione di persone esperte.
A volte questo tipo di esercizio/sfida viene promosso all'interno di corsi di PNL o di comunicazione in quanto la paura del fuoco è una paura atavica per l'uomo. In teoria possiamo affermare che se una persona supera la paura del fuoco è probabile che possa superare tante altre fobie.
Come nella levitazione del fachiro ci sono alcuni principi riconducibili alla fisica - in questo caso particolare alla termodinamica - da prendere in considerazione per capire il trucco che utilizzano i fachiri o aspiranti tali:
Nella termodinamica la temperatura è la proprietà fisica definibile per mezzo di una grandezza fisica dotata di direzione è verso, che indica lo stato termico di un sistema. La differenza di temperatura tra due sistemi in contatto termico tra loro determina un flusso di calore dal sistema più caldo verso quello più freddo fino a raggiungere l'equilibrio termico. In altre parole la temperatura è un proprietà che indica la possibilità di un flusso di calore tra due corpi vicini sempre solo e soltanto dal corpo con temperatura più alta a quello con temperatura più bassa.
Il calore
Viene definito come il contributo di energia consumata o generata da una reazione nucleare, chimica o come nel nostro caso trasferita tra due corpi, sistemi o parti dello stesso sistema, non imputabile a un lavoro o a una conversione tra due differenti tipi di energia. Il calore in pratica è una forma di energia che può essere trasmessa da un corpo a un altro. Anche se strettamente legati la temperatura e il calore sono concetti sostanzialmente diversi; basti sapere che un corpo con una temperatura alta può avere meno calore di un corpo a temperatura più bassa, com'è vero il contrario.
Capacità termica
La capacità termica di un corpo o di un sistema è il rapporto di calore scambiato tra il corpo e l'ambiente o un altro corpo e la variazione di temperatura che ne consegue. Cioè se un corpo ha una capacità termica elevata può scambiare molto calore variando anche di poco la propria temperatura.
Conducibilità termica
E' il rapporto tra il flusso di calore e il gradiente di temperatura che provoca il passaggio nel caso della conduzione termica. Per quelli a digiuno di fisica non è altro che l'attitudine, la velocità di un materiale o una sostanza a trasmettere calore.
Sveliamo il segreto...
Ora che grazie alla fisica abbiamo ben chiaro quali sono le forze in gioco possiamo svelare il segreto che sta alla base della pirobazia.
Il materiale utilizzato è un comune carbone di legna che possiede una capacità termica e una conducibilità molto basse.Quindi il segreto consiste nel camminare con passo svelto riducendo al minimo il contatto tra i piedi e il percorso ardente in modo che il calore trasmesso dalla brace ai piedi sia quasi nullo.
In ogni caso è meglio bagnarsi i piedi subito dopo aver passeggiato sulle braci in modo da evitare ustioni causate da tizzoni rimasti incastrati tra le dita dei piedi.
Quello che segue è un video in inglese prodotto dall' At-Bristol Centre:
Come camminare sulla braci ardenti | La scienza che sta dietro il firewalking
Come camminare sulla braci ardenti | La scienza che sta dietro il firewalking
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