Cerca nel blog

Effetto Rashomon - La verità relativa

A tutti sarà capitato di trovarsi in disaccordo su delle esperienze condivise con altre persone. E' andata così no è andata in quest'altro modo. Tu non ricordi bene, tu menti ecc.

Discussioni su fatti che ognuno ricorda in modo diverso. Fino ad arrivare all'impossibilità di riconoscere una verità univoca condivisa da tutti. E se la verità non fosse assoluta ma relativa?

Tutto è relativo. Prendi un ultracentenario che rompe uno specchio: sarà ben lieto di sapere che ha ancora sette anni di disgrazie. (Albert Einstein)




Cos'è l'effetto Rashomon?
Questa soggettività nello descrivere la realtà nella psicologia della testimonianza viene definita come effetto Rashomon nome che deriva dal film diretto da Akira Kurosawa nel 1951 premiato con l'Oscar come miglior film straniero e vincitore del Premio della Critica di Venezia. Dove i testimoni di un omicidio descrivono i fatti i modo diverso e contradditorio. Chi di loro ha ragione? Chi dice la verità? Chi mente? Tutti mentono o tutti dicono una verità? Da cosa deriva la distorsione della realtà?

Possiamo definire l'effetto della soggettività della percezione per cui gli osservatori di un evento sono in grado di produrre sostanzialmente versioni diverse ma ugualmente verosimili. Ovvero possiamo osservare che in luogo a una vicenda ci sono tante differenti realtà; quanti sono coloro che hanno partecipato al fatto.

Ma com'è possibile questo fenomeno?
Siamo portati a pensare in modo erroneo che un fatto sia o vero o falso ma spesso il vero o falso viene costruito su delle basi soggettive. Soggettive appunto, diverse da individuo a individuo che interpreta il fatto in modo diverso dagli altri. In base all'intensità emotiva del momento alle esperienze maturare e altri fattori fisici e percettivi come la prospettiva, l'angolazione, il rumore di fondo che possono in qualche modo condizionare l'esperienza.

Rashomon un capolavoro della Settima Arte (la trama)
Un monaco, un boscaiolo e un passante si riparano dalla pioggia battente sotto Rashomon (in giapponese: la porta nelle mura difensive) una porta in rovina che conduce alla città di Kyoto. Il monaco visibilmente sconvolto comincia a raccontare la storia di un omicidio. Un famigerato brigante di nome Tajomaru ha ingannato, legato e ucciso un samurai e abusato di sua moglie. Una storia come tante altre per l'epoca se non fosse che non esiste un'unica versione dei fatti. La versione del brigante, della moglie del samurai e dello spirito del samurai evocato attraverso un medium sono discordanti. A queste tre diverse versioni se ne aggiunge una quarta di un boscaiolo anch'essa sospetta non attendibile e contrastante con le altre. Chi di loro ha ragione?

Il Film
Per chi non l'ha mai visto condivido la prima parte di sei del film che ho trovato su youtube. Vi consiglio di guardarlo forse la prossima volta che vi troverete in disaccordo in una discussione con qualche vostro amico riguardo un avvenimento in comune magari non vi sta mentendo ma si sta manifestando l'effetto Rashomon.


Altri effetti psicologici

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per aver commentanto. Il vostro commento verrà pubblicato il prima possibile.