Come trovare il punto cieco...

Abbiamo visto come i movimenti saccadici sono responsabili di gran parte delle illusioni ottiche, oggi vedremo cosa è il "punto cieco" e come trovarlo. Quando osserviamo il mondo circostante pensiamo di potere vedere qualsiasi oggetto presente nel nostro campo visivo. Ma non è così.

Una parte della retina dei nostri occhi è priva di fotoricettori e insensibile quindi agli stimoli luminosi creando un'area invisibile chiamata punto cieco, questo può causare una vera e propria sparizione di oggetti da sotto i nostri occhi.

Anche se non viene percepito attivamente il punto cieco può essere facilmente individuato con un semplice trucco...



Guardate l'immagine sotto, coprite con una mano il vostro occhio sinistro, con l'occhio destro fissate la croce a sinistra da circa 30cm dallo schermo, dopodiché avvicinate lentamente la testa verso il monitor continuando a fissare la croce. Ad un certo punto il pallino a destra scomparirà nel nulla.







Chris.

Memory e i Simpson per allenare la memoria

Con Memory, gioco di carte molto popolare possiamo allenare la capacità di concentrazione e soprattutto la memoria a breve termine, così ho pensato di svilupparne una versione per giochicreativi con le carte dei Simpson; per chi vuol giocare in solitario e mettere a dura prova la memoria può cimentarsi col gioco magari facendomi sapere il punteggio ottenuto. :)



Come si gioca a Memory in solitario?

Inizialmente ci sono 36 carte coperte che formano 18 coppie prese da un paniere di 26 carte diverse, a ogni turno si possono scoprire soltanto due carte, se le carte scoperte sono uguali è stata trovata una coppia - che rimane scoperta sul piano di gioco - altrimenti se sono diverse le carte vengono coperte di nuovo. Più basso sarà il punteggio più alta sarà la vostra capacità di memorizzare velocemente le carte e la loro collocazione.







Come si gioca a Memory in due o più persone?

Se si gioca in due o più persone le regole sono diverse, i giocatori a turno scoprono due carte, il giocatore che indovina una coppia può scoprire altre due carte, altrimenti il turno passa al giocatore successivo. Vince chi alla fine ha indovinato più coppie.

Altri giochi online:


Chris.

Il cane e il pensiero laterale

Ecco un bel gioco da fare con i fiammiferi - no non dovete dare fuoco a nessuno - oppure con un foglio di carta e una penna tanto per esercitare il pensiero laterale e lasciare andare la creatività.

Il cane qua sotto girato verso destra è formato da 13 fiammiferi più una sola testa di fiammifero che forma l'occhio. Sapreste farlo voltare a sinistra spostando due soli fiammiferi più l'occhio? Ci sono due soluzioni possibili...




Altri giochi visivi che potrebbero piacerti:


Chris.

Fedro: a proposito di gioco e serietà

Fedro, nato come schiavo e liberato in seguito dall'imperatore Augusto, è stato un favolista latino vissuto tra il I sec. a.C. e il I sec. d.C. Delle sue opere rimangono cinque libri nelle quali sono contenute 93 storie.

Nel racconto breve che vi propongo viene messo in evidenza quanto il gioco sia importante anche per gli adulti proprio perché la vita o la mente di un uomo come la corda di un arco può spezzarsi se tenuta sempre tesa. L'anima per dare il meglio di se ha bisogno del gioco.Sotto la mia versione dal latino.

Un cittadino ateniese, vedendo
Esopo giocare a noci in mezzo
ai fanciulli, si fermò di botto
e si mise a ridere di lui.

Dileggiatore più che dileggiato,
udendo il vecchio, pose in mezzo
alla piazza un arco con la corda allentata
e gli disse:"Orsù, o sapiente,
interpreta il mio gesto"


Accorse gente.
Quegli si tormentò a lungo senza
riuscire a risolvere l'enigma.
Finché non si arrese.

Allora il sapiente vittorioso disse:
"Tu spezzerai presto l'arco
se lo terrai sempre teso;
ma se lo allenterai potrai
servirtene quando ti servirà. 

Così di tanto in tanto devi lasciare
svagare la mente, perché sia pronta
quando ti occorrerà di meditare"




Altri Racconti:

Chris.

Volare alla velocità del pensiero...

Passando di fronte alla libreria sotto casa tra i libri esposti nella vetrina natalizia ho visto "Il gabbiano Jonathan Livingston", libro che lessi tanti anni fa, si tratta di un romanzo breve, di una fiaba, scritta da Richard Bach nel 1973, che in poco tempo è diventato un vero e proprio libro di culto e che assieme al "Piccolo Principe" dovrebbero leggere tutti.

E' una storia di autoperfezionamento che incita attraverso la metafora dei paradisi successivi a migliorarsi sempre di più a non mollare mai perché il traguardo può essere sempre là, dietro l'angolo, e soprattutto un invito a pensare con la propria testa, staccarsi ed elevarsi dallo stormo e cercare di raggiungere quegli obiettivi che per altri sono impossibili o peggio, impensabili; proprio come accade ne l'uomo che piantava gli alberi.

"Noi avremo una nuova ragione di vita.
Ci solleveremo dalle tenebre dell'ignoranza,
ci accorgeremo di essere creature
di grande intelligenza e abilità.
Saremo liberi! Impareremo a volare!"

Jonathan Livingston

Fin da piccolo Jonathan era un gabbiano diverso dagli altri, la sua passione per il volo, la ricerca continua ed esasperata di una tecnica che gli permettesse di volare in modo perfetto non era ben vista dal resto dello Stormo Buonappetito.




Il volo era visto come uno strumento per procurarsi il cibo niente di più, le prodezze, le piroette i voli della morte sempre più perfette portarono Jonathan a essere allontanato dalla comunità dei gabbiani. Divenuto un reietto, Jonathan continuò ad allenarsi, ad allenarsi, ad allenarsi ancora finché raggiunse livelli di perfezione sempre maggiore.

Un giorno morì e volò in quello che sembrava essere il paradiso dei gabbiani, lì incontrò nuovi amici e il maestro Sullivan che gli avrebbe spiegato che quello non era il paradiso ma solo un livello intermedio e transitorio che un giorno avrebbe abbandonato per salire ancora più su.

Dopo aver imparato tutto dal maestro Sullivan, Jonathan capisce che il suo corpo è ancora di intralcio e nuovi livelli di perfezione sono possibili così chiede a Ciang il gabbiano più anziano di insegnarli a volare alla velocità del pensiero...

Un giorno Jonathan tornò allo stormo Buonappetito, ma il finale non lo racconto perché questa sintesi non può in nessun modo sostituire la lettura del libro che potete sicuramente trovare in biblioteca oppure acquistarlo qui.

Altri libri:

Chris.

Storia della libertà di pensiero

Tre anni fa Paolo Villaggio ha pubblicato "Storia della libertà di pensiero" un libro che racconta e immagina le vite di alcuni dei più famosi protagonisti degli ultimi duemila e più anni di storia. Un saggio filosofico storico ma soprattutto comico e ironico intessuto di pungente irriverenza a volte forse un po' eccessiva che porterà il lettore a vedere queste persone in modo più umano.

Questo libro è un invito a vedere la storia in modo diverso cercando di non prendere per oro colato tutto quello che c'è stato insegnato, ricordandoci che anche gli eroi e i paladini erano uomini come noi con i nostri stessi pregi e difetti.




Ho trovato i video nel quale Villaggio legge parti del suo libro dedicate ad alcuni personaggi molto famosi:












La nobile intelligenza astratta

Nel video sotto , "come misurare l'intelligenza" di Repubblica TV, la psicologa Anna Oliverio Ferraris, che abbiamo già incontrato in occasione della presentazione del suo libro "Chi manipola la tua mente?", e Rita Raffaella Fabbrizio responsabile test del Mensa Italia (l'associazione che riunisce le persone con il più alto quoziente di intelligenza), dibattono su quanto siano attendibili i test di intelligenza e cosa misurino effettivamente.


intelligenza astratta

Esiste una stanchezza dell'intelligenza astratta
ed è la più terribile delle stanchezze. 

Non è pesante come la stanchezza del corpo,
e non è inquieta come la stanchezza dell'emozione. 

È un peso della consapevolezza del mondo,
una impossibilità di respirare con l'anima. 

Fernando Pessoa 


I dati oggettivi
Sono 13 i test di intelligenza ritenuti idonei a misurare il quoziente di intelligenza e normalmente lo spartiacque tra persone normali e persone più intelligenti è intorno ai 100 punti. C'è da tenere presente come la capacità di segnare un punteggio più alto cresca di 10 punti a decennio, ma questo significa che stiamo diventando più intelligenti oppure siamo più allenati a fare questi test?




I punti di vista
Secondo la Fabbrizio il test che viene somministrato agli aspiranti soci Mensa è un test che valuta il fattore G della General Intelligence o intelligenza astratta escludendo l'intelligenza cristallizzata che contiene la somma delle esperienze maturate dall'individuo nel corso della vita.

Per la Oliverio Ferraris, altre forme di intelligenza come la creatività o l'intelligenza sociale sono altrettanto importanti dato che servono per interagire col mondo e differenziarsi dalla fredda logica di un computer.

Personalmente credo che quanto ha affermato la Fabbrizio ha senso se e soltanto se la persona che esegue il test non è mai entrata in contatto o abbia assimilato i meccanismi che stanno alla base del test stesso, perché conoscere i suddetti meccanismi rientrerebbe nel bagaglio culturale e quindi nell'esperienza dell'individuo e nella sfera dell'intelligenza cristallizzata. Non è dificile supporre che a questo tipo di inquinamento culturale sarebbe più esposto un fisico nucleare che non un indigeno della Nuova Guinea.

Inoltre non si dovrebbe neppure considerare l'aspetto del Genio in senso stretto; cosa sarebbero stati Leonardo da Vinci o Albert Einstein senza la creatività?




Prova questi test di intelligenza:

Chris.

Lo Shu e la tartaruga che dà i numeri

Il primo quadrato magico risale a più di 4000 anni fa durante la dinastia Shang. Leggenda narra che a quell'epoca le forti piogge che cadevano ai monti provocavano continue esondazioni dei fiumi più a valle, distruggendo case e raccolti.

Per cercare di placare l'ira del fiume Lo, un affluente del fiume Giallo, i contadini e la popolazione che vivevano lì vicino, decisero di fare sacrifici in onore del Dio del fiume. Però il fiume continuava imperterrito a straripare e distruggere...


La popolazione disperata continuò a fare offerte sempre più consistenti senza ottenere alcun beneficio, finché un bambino notò che ogni volta che veniva offerto qualcosa al Dio del fiume, una tartaruga con un strano disegno sul guscio si avvicinava alle offerte senza interessarsene troppo, come segno inconfutabile che il Dio del fiume stava rifiutando i doni a lui offerti.

Così fu incaricato un pescatore di catturare la tartaruga con la sua rete...




ore portò la tartaruga ai saggi del villaggio, notarono che sul guscio non c'erano dei semplici segni ma vi erano dei numeri collocati su tre righe e tre colonne in modo che la somma dei numeri su ogni riga, ogni colonna e ogni diagonale dava sempre come risultato 15.
I saggi capirono che il "numero magico" 15 indicava il numero dei doni da fare al Dio del fiume e fu così che chiamarono questo quadrato magico di ordine 3 "Lo Shu".


Altri quadrati magici:
Chris.

Senza sonno grazie al "Gene Thatcher"

Si chiama ABCC9 è il gene che permette di essere iperattivi anche se si è dormito poche ore. Fino ad oggi si è pensato che dormire poco fosse una caratteristica esclusiva di geni, artisti, creativi e grandi statisti ma pare che il segreto sia strettamente legato a questo gene, subito rinominato dalla stampa britannica "Gene Thatcher" in onore di Margaret Thatcher la "Lady di Ferro" che governò il Regno Unito tra il '79 e il '90 e a cui bastavano poche ore di sonno per essere in piena forma.





Lo studio condotto in molti paesi europei, tra cui l'Italia, e diretto dai cronobiologi Till Roenneberg e Karla Allebrandt presso la Ludwig Maximilians University di Monaco e pubblicato su Molecular Psichiatry, ha evidenziato come i portatori della variante dell'ABCC9 non attiva siano in grado di essere in gran forma anche dopo poche ore di sonno mentre le persone che hanno la variante dell'ABCC9 attiva rientrano nella categoria dei dormiglioni senza speranza.

Tra i personaggi famosi per il dormir poco abbiamo: Napoleone, Michelangelo Buonarroti, Nikola Tesla, Leonardo da Vinci, Benjamin Franklin, Winston Churchill, Thomas Edison, Isaac Newton, Franz Kafka, Madonna ma è anche vero che Albert Einstein era un cultore del sonno e dormiva ben 11 ore...

Fonti:
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Chris.

Bertoldo e l'albero bonsai...

Giulio Cesare Croce fu uno scrittore, cantastorie, commediografo ed enigmista italiano del Cinquecento. Tra le storie che andava a narrare nelle corti, nei mercati e nelle fiere dell'epoca, accompagnato dal suo inseparabile violino, c'era "le sottilissime astuzie di Bertoldo", le vicende di un contadino dall'aspetto deforme ma dotato di un intelletto straordinario...

Epitaffio (sulla lapide di Bertoldo)
In questa tomba tenebrosa e oscura,
Giace un villan di sì deforme aspetto,
Che più d' orso che d' uomo avea figura,
Ma di tant' alto e nobil'intelletto,
Che stupir fece il Mondo e la Natura.
Mentr' egli visse, fu Bertoldo detto,
Fu grato al Re, morì con aspri duoli
Per non poter mangiar rape e fagiuoli.

Il racconto venne pubblicato per la prima volta nel 1620 in una raccolta, "Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno" insieme a un altro racconto dello stesso Croce, "le piacevoli e ridicolose simplicità di Bertoldino, figlio del già astuto Bertoldo" e la "Novella di Cacasenno figlio del semplice Bertoldino" scritta da Adriano Banchieri.

I racconti sono la rielaborazione di novelle antichissime, e in gran parte riprendono la medievale Disputa di Salomone con Marcolfo. Sotto un estratto de le sottilissime astuzie di Bertoldo e il video con un pezzo del film omonimo diretto nel 1984 dal maestro Mario Monicelli, con Ugo Tognazzi (Bertoldo) e Lello Arena (Il Re).




Non comprese il Re la metafora di Bertoldo, onde costoro lo menarono in un bosco pieno di varie piante, e, quivi non ve n'essendo nissuna che gli piacesse, lo condussero per tutti i boschi d'Italia, né mai poterono trovare pianta, arbore né tronco che gli piacesse; onde, fastiditi dal lungo viaggio e ancora avendo conosciuto la sua grande astuzia, lo slegarono e lo posero in libertà, e ritornati al Re gli narrarono il tutto. Il quale, oltra modo si stupì del gran giudicio e sottile ingegno di costui, tenendolo per uno de' più accorti cervelli che fossero al mondo.



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