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9 pregiudizi della mente - La distorsione della realtà


Abbiamo già parlato in precedenza di un altro meccanismo di distorsione della realtà conosciuto come Effetto Rashomon nel quale le persone coinvolte in un omicidio raccontano un versione differente dei fatti.

La mente umana è uno dei più straordinari congegni conosciuti al mondo, se dovessimo fare un parallelo con il mondo dell'informatica; per creare una simulazione parziale del suo funzionamento servirebbero quasi centomila microprocessori di ultima generazione.

Nonostante questa complessità il cervello umano presenta diversi punti critici dovuti alla tendenza ad avere pregiudizi cognitivi: percepiamo una distorsione della realtà.

  1. Effetto conferma
  2. L'effetto carrozzone o della massa di pecoroni
  3. La negatività
  4. La fissità funzionale
  5. La proiezione
  6. Distorsione del passato
  7. Paura della perdita
  8. Le ancore
  9. La scatola nera
Anche se a volte pregiudicare una situazione - tocco il fuoco quindi mi brucio - può essere utile per prendere decisioni sicure e in tempi rapidi altre volte può portare a giudizi e decisioni sbagliate. Uscire da questo modo di pensare, dalla propria sfera di comfort, magari camminando sul fuoco, può portare a valutare nuove opportunità.




I 9 pregiudizi cognitivi limitanti:

1) Effetto conferma. E' la forma di pregiudizio più diffusa infatti colpisce quasi tutti indistintamente. L'effetto conferma consiste nel ricercare, dare credito e selezionare tutte quelle ipostesi o informazioni che supportano la nostra credenza. Ad esempio "Sono brutto e nessuna donna mi vuole. Le donne vogliono solo le persone belle". La persona che soffre di questo tipo di pregiudizio tenderà ad arroccarsi nella propria convinzione escludendo così qualsiasi altra alternativa.

2) L'effetto carrozzone o della massa di pecoroni. Molte persone lo negano forse perché non se ne rendono conto ma spesso e volentieri seguono la massa. Basta che una grande parte si schieri - anche sbagliando -  e le persone pur non sentirsi isolate si aggregheranno senza pensarci due volte. Pensate quante pubblicità si basano su questo: "Già 100.000 persone hanno scelto..." oppure XYZ la cosa preferita dagli italiani. Non è così? Le aziende non investono centinaia di migliaia di euro per niente.

3) La negatività. Molte volte si sente dire devi "essere positivo" e di non essere pessimista ma questo non è un semplice atto volontario. Studi recenti - sempre se ce ne fosse stato bisogno - hanno dimostrano che il nostro cervello ha la tendenza ad avere ricordi negativi piuttosto che positivi. I media lo sanno da sempre. Ecco perché nei giornali o telegiornali ci sono sempre notizie di tragedie, furti, maltempo (è sempre l'inverno più freddo o l'estate più calda). Perché la nostra mente ha la tendenza a dare rilievo alle notizie negative. Madre Teresa di Calcutta disse non farò mai una manifestazione CONTRO la guerra, semmai a FAVORE della pace.
4) La fissità funzionale. Un altro pregiudizio limitante riguarda la tendenza ad abituarsi a fare sempre le stesse cose. Nell'incapacità di trovare soluzioni alternative a quelle abitudinarie; vedere le cose sempre dalla solita prospettiva e farle sempre nello stesso identico modo. Questo meccanismo è ben conosciuto tant'è che alcune famose case automobilistiche hanno cercato di affrontare il problema della fissità nei confronti delle auto elettriche.
5) La proiezione. Questo tipo di pregiudizio lo sperimentiamo ogni volta che pensiamo che la persona che ci sta di fronte la pensa come noi. O che arriverà alle nostre stesse conclusioni. Niente di più sbagliato. Il modo di pensare delle persone è la conseguenza di fattori che per forza di cose è diverso dal nostro. Spesso non ci rendiamo neanche conto che col passare del tempo il nostro pensiero o le nostre convinzioni possono cambiare. E quello che una volta ci andava bene ed era accettato improvvisamente non lo è più.

6) Distorsione del passato. La distorsione retrospettiva è forse tra i più dannosi pregiudizi cognitivi in quanto chi ne è colpito è convinto che tutte le decisioni prese in passato sono state giuste più di quanto lo siano state realmente. Questo tipo di revisione del ricordo lo facciamo per sentirci meglio in quanto non è più possibile modificare il passato e quindi ci auto-inganniamo convincendoci di aver optato per la scelta migliore tra quelle disponibili. Questo pregiudizio ci impedisce di imparare dai nostri errori con la logica conseguenza di non migliorare mai.

7) Paura della perdita. Chi lascia la vecchia strada per quella nuova, sa quel che lascia ma non sa quel che trova. Molto spesso tendiamo a rimanere agganciati a situazioni affettive, lavorative o non vogliamo cambiare questo o quello oggetto, per la paura di perdere quello che abbiamo. Per la paura di cambiare. Quante persone rimangono a lavorare in posti dove non si trovano bene?

8) Le ancore. Quando colpito da questo pregiudizio è come se portassimo il paraocchi la nostra attenzione tende ad ancorarsi a una parte delle informazioni a nostra disposizione ignorando tutto il resto. Questa visione distorta della realtà può portare a concentrarci solo su alcuni aspetti di una determinata cosa o persona perdendo la visione dell'insieme. Immaginate al supermercato quando si valutano i prodotti e si sceglie magari quello che cosa meno.

9) La scatola nera, l'effetto famiglia. L'ho lasciato per ultimo e fosse molti lo danno per scontato ma soprattutto da piccoli registriamo tutto. Quante volte compiamo delle scelte solo perché ci risultano familiari? Questo tipo di impronta molto spesso l'abbiamo ricevuto durante l'infanzia dalla nostra famiglia, e questo ci trasmette una certa sicurezza. Votare questo o quel partito, preferire questa o quella marca di auto, di pasta e così via. Anche questo ci impedisce di valutare bene le alternative.

Questo post non è una critica alle persone in generale ma cerca di far luce sui meccanismi automatici del nostro cervello. E avvicinarci alla comprensione di come funziona la nostra sfera di comfort.


In quanti di questi pregiudizi vi siete ritrovati?



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