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Il mistero della battaglia di Anghiari

La battaglia di Anghiari di Leonardo era una pittura murale incompiuta databile 1503, già presente nel “Salone dei Cinquecento” di Palazzo Vecchio a Firenze.

L'opera è particolarmente importante perché l'allora gonfaloniere a vita della Repubblica Fiorentina Pier Soderini mise a confronto i due geni del Cinquecento, diede a Leonardo l'incarico di dipingere la battaglia di Anghiari e a Michelangelo Buonarroti quello di dipingere la battaglia di Càscina.

L'opera di Michelangelo non fu mai compiuta e rimase solo un cartone andato poi perduto e una copia realizzata dal suo discepolo Aristotele da Sangallo. Mentre dell'opera di Leonardo non rimangono che frammenti e una riproduzione parziale di Rubens della parte centrale del dipinto, perché alcuni decenni dopo fu deciso di rifare il salone comunale incaricando il Vasari di eseguire i lavori, nonostante che il pittore fosse un grande estimatore di Leonardo, non sappiamo con certezza se durante i lavori distrusse o nascose sotto un intonaco o dietro un'altra parete la battaglia di Anghiari.

Copia prodotta nel 1603 da Rubens della parte centrale della battaglia di Anghiari

Niccolò Machiavelli dopo aver visto l'opera probabilmente incompiuta scrisse ironicamente “Ed in tanta rotta e in sì lunga zuffa che durò dalle venti alle ventiquattro ore, non vi morì che un uomo, il quale non di ferite ne d'altro virtuoso colpo, ma caduto da cavallo e calpesto spirò”.




Il Mistero svelato?
Però in questi giorni è circolata la notizia del possibile ritrovamento della battaglia di Anghiari in una parete separata da un intercapedine e retrostante un pregevole affresco del Vasari “La battaglia di Scannagallo”. Praticando dei piccoli fori nell'affresco in parti già precedentemente restaurate quindi non intaccando il pigmento originale è stato possibile recuperare alcuni pezzi di materiale della parete retrostante.

Le analisi fatte su alcune tracce di pigmento nero presenti nel materiale recuperato non lasciano dubbi, si tratta di una miscela chimica compatibile col nero utilizzato dall'eclettico pittore e inventore per dipingere la Gioconda e il S. Giovanni Battista. Speriamo nel ritrovamento ma anche che non si facciano danni...

Fonti:

Altre storie
 
Chris

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